Lo dice anche la Scienza….
L’aura è visibile intorno a tutti gli organismi viventi, umani e animali. Chi riesce a visualizzarla la descrive come una sorta di alone frastagliato in prossimità del corpo. Per riuscire a vederlo a occhio nudo è necessario possedere un talento speciale ed esercitarlo in modo appropriato. La sensitiva e cartomante Lavinia possiede questo dono e lo mette al servizio di tutti coloro che desiderano poter leggere e interpretare la propria Aura. La visione dell’Aura permette di conoscerci meglio, di individuare con più facilità i nostri punti di forza e/o di debolezza e di conseguenza di intervenire laddove ci sembri necessario. L’osservazione dell’Aura aiuta a lavorare sulla nostra crescita e consapevolezza.
Come vedere l’Aura
A differenza di quanto si possa pensare, l’aura può essere visualizzata da chiunque, basta un po’ di esercizio. Un metodo suggerito da parecchi esperti del settore, è quello di fare esercizio partendo dalle piante, le quali presentano un’aura leggera e poco sviluppata. In questo caso si dovrebbe iniziare mettendo una pianta di fronte a una parete bianca in una stanza illuminata dalla luce del giorno ed osservarla attentamente.
E’ necessario mantenere l’attenzione sulla parete e sull’alone luminoso che si andrà progressivamente delineando intorno alla pianta. L’alone luminoso subirà dei cambiamenti cromatici, un poco per volta, dandoci le prime consapevolezze. Si può iniziare anche con altri soggetti, non solo con le piante di casa o all’esterno, per esempio con la propria mano o con una persona conosciuta.
Alcuni suggeriscono di di provare al buio, con il solo ausilio di una candela. In questo caso si consiglia di partire concentrandosi sulle proprie mani, tenendole di fronte al corpo finché non si sarà in grado di percepire l’alone luminoso intorno alle punte delle dita, zona in cui di solito è più facile visualizzare l’Aura.
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Prove dell’esistenza dell’Aura
Quando si parla di Aura e di lettura dell’Aura, molte persone si chiedono se ci siano delle prove a conferma della sua esistenza. La risposta è sì. I medium in passato hanno fornito una preziosa testimonianza ai biologi ed ai fisici. I sensitivi affermavano, quasi unanimemente, che ogni volta che si erano trovati vicino ad un moribondo, avevano visto, nei minuti precedenti alla sua morte, sprigionarsi dal corpo inerte un alone luminoso.
Gli scienziati si stupirono dal fatto che tutti i medium conosciuti per la loro serietà ed il loro disprezzo del sensazionalismo a buon mercato, si rifiutavano di parlare di “spettro”, di “fantasma” o di “spirito”. I medium infatti, parlavano solo di “energia”, aggiungendo semplicemente che avevano avuto l’impressione di vedere la spoglia mortale scaricare il suo estremo potenziale di “flusso vitale”. Le ricerche si orientarono quindi verso il rintracciamento di questo alone invisibile all’occhio umano “normale”. Sarebbe troppo lungo, qui abbozzare la cronostoria di tutti gli studi fatti in materia. Quì di seguito riporteremo le prove più importanti riscontrate dagli studiosi:
Prima prova
La prima certezza dell’esistenza dell’Aura si basa sul fatto che il corpo umano emette un irraggiamento nelle lunghezze d’onda situate fuori della gamma alla quale l’occhio è sensibile (arco che si estende approssimativamente da 380 a 760 millimicron). La prova è stata fatta con la tecnica delle foto dette thermografiche che permette di fissare, su delle placche speciali e sotto forma di macchie colorate, le variazioni del calore in diversi punti del corpo. Così, in queste foto, le parti più fredde come le unghie, appaiono in blu scuro, mentre le guance ed il collo sempre abbastanza caldi, producono delle tinte che vanno dell’arancio al rosso.
Seconda prova
La testimonianza risale poco prima del 1940 grazie a un tecnico russo specializzato negli strumenti di elettroterapia, Sémyon Kirlian. Egli scoprì accidentalmente che, se un oggetto su una lastra fotografica viene collegato a una sorgente ad alta tensione, sulla lastra fotografica si produce un’immagine. La scoperta avvenne dopo aver osservato un paziente che stava ricevendo una cura da un generatore elettrico ad alta frequenza. Kirlian si era accorto che quando si avvicinavano gli elettrodi alla pelle del paziente si vedeva un bagliore simile a quello di un “tubo a scarica al neon”.
Terza prova
Per spiegare tali visioni, tra le cause naturali proposte in ambito parapsicologico, ma scientificamente indimostrabili, potrebbe esservi un’emissione di onde elettromagnetiche d’una lunghezza d’onda troppo lunga per essere elaborate dai coni della retina ma sensibili invece ai bastoncelli, responsabili della visione laterale Questi ultimi, quando si assume una particolare posizione (ad esempio con il capo roteato e gli occhi socchiusi) sarebbero in grado di recepire tali onde. In tal modo, interverrebbe nella visione soltanto la parte periferica della retina.
Secondo alcuni esperti, l’Aura potrebbe essere quindi creata dall’emissione di onde elettromagnetiche da parte del nostro corpo, ma ad una lunghezza d’onda in cui i nostri occhi non sarebbero sensibili. In questo contesto, il dono dei sensitivi sarebbe comprensibile parlando di sistema oculare in grado di percepire anche emanazioni al di fuori del normale campo visivo.
Patologie dell’Aura
Poiché l’Aura non è altro che il riflesso dei pensieri e degli atteggiamenti di una persona, essa ne riflette anche le eventuali disarmonie e comportamenti errati, che possono dare luogo a patologie tendenti a trasferirsi progressivamente dal piano più sottile, attraverso i vari corpi intermedi, fino a quello materiale, terreno.
La disarmonia tra l’anima, intesa come la forma o il modello che la personalità è chiamata a realizzare, e la psiche, si esprime come una frattura del campo sottile che può andare da un semplice assottigliamento a una sorta di buco dell’aura, spesso di colore scuro. Attraverso i buchi dell’aura si determinano fuoriuscite di energia che vengono generalmente vissute come spossatezza e svuotamento.
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